martedì 8 gennaio 2013

San Lussorio, Oliena


La festa di San Lussorio si svolge dal 18 al 23 agosto di ogni anno. E' il 21 di agosto che le strade di Oliena si animano di colori, di suoni e sapori antichi, si, perchè S. Lussorio è la festa grande del paese, la più sentita. Tant'è che anche chi è emigrato, quel giorno è lieto di ritornare in paese. Suoni, canti, policromia dei colori del suo favoloso costume fanno rivivere un passato che per Oliena è sempre presente.


Monserrato, Oliena


Ai piedi di monte Cusidore, e non molto distante da Oliena, inizia la festa di Monserrato, nei giorni fra il primo e il 9 settembre. Infatti in quei giorni non è raro incontrare in quel tratto di strada che va dal paese al Santuario, pellegrini di tutte le età che a piedi (dopo aver portato la statua del Santo Monserrato), ogni anno, si recano a seguire la novena che giornalmente viene celebrata. Il Santuario è composto da una chiesetta e una ventina di "umbressias" (casette), che vengono affidate dal prete ad alcune famiglie olianesi. La sera si possono seguire recite di poesie, canti e balli folkloristici di vari paesi.

San Giovanni, Oliena


Il complesso è chiuso intorno ad un cortile dove nasce un bellissimo ed ombroso albero di ulivo. L'esterno della chiesa, semplice e povero, ha una facciata a terminale orizzontale ed un portale sormontato da un piccolo scudo. I contrafforti esterni suddividono l'aula unica in tre complete volte a botte, rinforzate ad archi. Il presbiterio accoglie l'altare in muratura, che in una nicchia contiene la statua del Santo. La chiesa, secondo alcuni vecchi documenti, era già costruita già nel 1595. La festa è il 24 giugno di ogni anno, e, con la questua fatta da un apposito comitato, viene organizzato un pasto comunitario, dove convengono tanti pellegrini.

- Le statue dei due santi

I riti della Settimana Santa sono sentiti in tutta la Sardegna, ma a Oliena la tradizione si fonde con la religiosità delle sue genti. La mattina di Pasqua, nel rispetto di un' antica tradizione, nella piazza antistante alla chiesa di Santa Maria, si svolge la parte più ricca di pathos nella processione di "S'incontru", che ricorda appunto l'incontro tra la Madonna e il Cristo risorto, in una cornice solenne di folla, trabocchevole di crepitanti spari a salve e scampanio festoso

Il fuoco di S. Antonio, Oliena

Il fuoco di S. Antonio abate vive ancora oggi la tradizione dei grandi falò, nei vari rioni del paese e di un dolce particolare: "su pistiddu". E' un momento di incontro e di socializzazione, attorno a questo grande falò, che viene acceso nel tardo pomeriggio della vigilia, cioè il 16 gennaio. Balli e inviti si susseguono per tutta la notte fino alla mattina con abbondanti libagioni. Tradizione che si perde nella notte dei tempi, quando secondo la leggenda che parla dell'umile fraticello sceso all'inferno, fa ritorno alla terra con il fuoco rubato per scaldare gli uomini.

sabato 5 gennaio 2013

Oliena




Oliena, posta ai piedi del monte Corrasi, "il monte più bello che Dio abbia creato", scrive Salvatore Satta per i suggestivi colori di cui si ammantano le sue rocce calcaree al tramonto del sole, è una località amena, visitata da gran numero di turisti, sopratutto per le sue bellezze naturali, archeologiche e speleologiche. Il paese ha mantenuto molte tradizioni, tra cui la festa di "S' Incontru" che avviene il giorno di Pasqua e rappresenta l'incontro tra Gesù risorto e la Madonna. Questo rito, che si ripeennaio). Alla vigilia, in tutti i rioni del paese si accendono grandi falò in cima ai quali viene spesso issata una croce di arance. La gente si trattiene quasi tutta la notte intorno al fuoco, dove gli uomini offrono il famoso vino di Oliena ai visitatori e le donne il tradizionale "pistiddu", un dolce fatto con sapa. Nel paese sono ancora vive le feste campestri di "S. Giovanni" e di "Nostra Signora di Monserrato". La prima si celebra il 24 giugno. Anche per questa festa un tempo si facevano numerosi fuochi. Attualmente ci si reca alla chiesetta campestre, poco distante alla sorgente di Su Gologone, per partecipare alle funzioni sacre. I giovani hanno ripristinato la vecchia usanza di recarsi alla festa a cavore, con lo stendardo in mano, ne attende l'arrivo. La processione si svolge attorno alla chiesa. Su un'altura poco distante si trova il santuario di Nostra Signora di Monserrato. La festa data dal periodo della dominazione Spagnola nell'isola. Il santuario è circondato da piccole case dette "umbressias" dove tante famiglie si recano a soggiornare per nove giorni. La festa di Monserrato, che si svolge dal 1 al 9 settembre, fa parte delle cosidette "feste lunghe", perchè tante famiglie sostavano (e sostano) presso il santuario campestre per nove giorni portando con sè tutto ciò di cui avevano bisogno. Erano, e sono ancora, giorni di devozione, ma anche di divertimento, specie la sera che viene animata da canti e danze tradizionali. Il priore, come in tutte le feste campestri, assolve al suo dovere di ospitalità offrendo vino e dolci a tutti coloro che si recano alla festa.